The Medelan: ripartono i lavori dell’importante progetto di Piazza Cordusio
Finito il blocco dei cantieri a causa del Covid, riprendono i lavori del progetto The Medelan in Piazza Cordusio a Milano, per la riqualificazione dell’immobile un tempo sede del Credito Italiano.
Il complesso immobiliare rappresenta uno dei più importanti edifici storici e di valore architettonico del capoluogo lombardo e conferma che l’emergenza sanitaria non ha fermato le importanti realizzazioni di operazioni immobiliari a Milano
Situato in Piazza Cordusio, il palazzo è stato acquisito attraverso la controllata Fidelidade, la più grande compagnia assicurativa portoghese, per 344 milioni di euro. Il progetto di riqualificazione, dal valore di 100 milioni di euro, restituirà alla città una location esclusiva: un luogo aperto, da vivere 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

È costituito da tre palazzi collegati risalenti a periodi diversi: l’edificio principale è l’ex palazzo del Credito Italiano (1901, Luigi Broggi e Cesare Nava) che confina con l’edificio Magazzini Contratti (1903, Luigi Broggi). Di più recente costruzione (1960, Giovanni Muzio) è l’ala del palazzo che completa la struttura di 55.000 metri quadrati compresa fra piazza Cordusio, via Grossi, via Santa Margherita, via San Protaso e via Porrone.
Il progetto darà vita a The Medelan (dal primo nome di Milano di origine celtica, risalente al 590 a.c.), un complesso esclusivo a uso misto, in cui convivono le funzioni retail, office e food and beverage. Il roof top sarà suggestivo grazie alla presenza di un ristorante glamour e di una terrazza con vista panoramica unica sulla città.
L’obiettivo è di trasformare The Medelan in un contenitore aperto al mondo, da vivere ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. Un luogo nel centro di Milano in cui recarsi per creare, riflettere, ispirarsi, socializzare e divertirsi.
Un edificio del secolo scorso che si reinventa per tornare a essere un punto di riferimento per la città, nuovo e all’avanguardia nel centro storico di Milano, cuore pulsante dell’economia italiana.

Secondo Pietro Clemente, Executive Manager, lo stop dovuto al covid avrà minime ricadute sui tempi di completamento e sarà un motivo in più per l’implementazione di ulteriori misure e accorgimenti tecnologici che, ove possibile, renderanno l’immobile ancor più performante, anche in ambito igienico-sanitario.
Clemente aggiunge: “Lavoreremo a ritmi serrati per ridurre al massimo l’impatto di questa chiusura. Siamo di fronte ad un’opera che deve rappresentare una nuova rinascita per Milano, una città che nonostante tutto conserva nel suo DNA una forte dose di imprenditorialità, creatività, innovazione e modernità.”
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